Ivan Chiarini - Drake

Il tempo della storia: Futuro. Quale? Quello più immaginabile, fatto di normalità e realtà visionaria, in cui i personaggi vivono una vita sospesa tra lavoro, amicizia, amore, ambizioni, frustrazioni, illusioni e delusioni, con il loro fardello umano da sopportare, ma tutto sembra accadere in modo speciale, di là da venire, in un mondo probabile, comunque in parte già presente. Il luogo? Gli States. Come metafora di proiezione in avanti, come confine ancora a oggi credibile tra un presente avanzato e un futuro inafferabile. E poi una lotta feroce tra il Bene e il Male, dove una tecnologia evoluta sostiene ora gli "eroi" buoni", ora quelli cattivi. Chi avrà la meglio? Tutto è in bilico, fino all'ultima pagina.
E tutto sembra scorrere in proiezione stereoscopica, quasi da film d'exploitation con un ritmo che incalza il lettore, fra descrizioni puntigliose di paesaggi urbani e dell'anima, situazioni complesse dove i colpi di scena si accavallano freneticamente, scanditi da scontri con strascico di morti; dialoghi intrisi di preoccupazioni da dissipare, segreti da custodire, misteri da svelare, salvezza da garantire, a volte sostenuti da una lingua forte nel tono esplicito, con frequente ricorso al turpiloquio, mai gratuito sempre funzionale all'atmosfera "realistica" che si respira leggendo.
Insomma, un romanzo anche un po' videogioco, anche un po' fumetto, visto che la storia si presterebbe ad essere sviluppata secondo gli stilemi di questi media, narrazione sospesa tra linguaggio tradizionale e sperimentazione.
Un esordio originale: un romanzo che oscilla non propriamente tra fantascienza e avventura, non propriamente tra sociologia e psicologia, anche se contiguo a tutto ciò.
Pippo Lombardo