“Il giorno della civetta” è un film del 1968 diretto da Damiano Damiani, tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia (1961). Si tratta di una delle prime opere cinematografiche italiane a trattare esplicitamente il tema della mafia in modo realistico e diretto, ponendosi come una pietra miliare nel cinema civile italiano.
La vicenda si apre con l’omicidio di un piccolo imprenditore edile in un paese siciliano. A indagare è il capitano dei carabinieri Bellodi (interpretato da Franco Nero), un ufficiale del nord Italia che si scontra subito con un muro di omertà e connivenze locali. L’indagine lo conduce presto a sospettare del boss mafioso don Mariano Arena, figura carismatica e ambigua, che incarna la commistione tra potere, mafia e istituzioni. Al centro del mistero c’è anche Rosa Nicolosi (Claudia Cardinale), la giovane vedova di un uomo scomparso in circostanze sospette e sospettato di tradimento.
Damiani adotta un approccio sobrio, privo di sensazionalismi, che privilegia la tensione morale e il confronto dialettico tra i personaggi. La regia è asciutta, quasi documentaristica, e serve perfettamente lo scopo di raccontare una Sicilia intrisa di paura e silenzi. L’atmosfera è opprimente, dominata da paesaggi aridi e spazi chiusi che riflettono l’invisibilità del potere mafioso.
Franco Nero offre un’interpretazione convincente nei panni del capitano Bellodi, simbolo dell’Italia che cerca giustizia in un contesto ostile. Ma è Lee J. Cobb a rubare la scena con un don Mariano Arena memorabile, tanto affabile quanto inquietante. Claudia Cardinale dà corpo e anima a Rosa, un personaggio che rappresenta il coraggio femminile in una società patriarcale e criminale.
Il film affronta temi cruciali: l’omertà, il rapporto tra mafia e politica, il fallimento delle istituzioni di fronte a un potere che si nutre del silenzio e della paura. Damiani, come Sciascia, non offre facili risposte, ma mostra un sistema radicato e difficile da estirpare. La pellicola è intrisa di amarezza, ma anche di dignità: quella di chi tenta, pur tra mille ostacoli, di affermare la verità.
“Il giorno della civetta” è un film potente e ancora oggi attuale. Con rigore narrativo e forza morale, Damiano Damiani realizza un’opera che anticipa molti dei temi che saranno al centro del cinema d’impegno civile italiano negli anni successivi.
