Il parco della Reggia di Caserta e il Giardino Inglese: un inno artistico alla Natura

di Pippo Lombardo

La Reggia di Caserta, situata in Campania, è una delle più grandiose residenze reali d'Europa e un capolavoro del periodo illuminista. La sua costruzione iniziò nel 1752 sotto il re Carlo di Borbone, che desiderava una residenza imponente per competere con la magnificenza di Versailles. Il progetto fu affidato all'architetto Luigi Vanvitelli, che realizzò una delle opere più straordinarie dell'architettura barocca. La Reggia, che occupa una superficie di circa 47.000 metri quadrati, è composta da un imponente palazzo con una serie di saloni, appartamenti e giardini che si estendono su 120 ettari di terreno.

Il parco della Reggia, progettato anch'esso da Vanvitelli, è un esempio di giardino all'italiana, con fontane, cascate, e viali ornamentali. Ma tra le sue caratteristiche più affascinanti spicca il Giardino Inglese, un'area che si discosta dal rigore formale del giardino all'italiana e che fu realizzato sotto la supervisione del botanico inglese Andrew Graefer a partire dal 1785.



Il Giardino Inglese della Reggia di Caserta è un'opera affascinante che rappresenta il contrasto tra la rigidità geometrica del giardino all'italiana e l'irregolarità romantica tipica del giardino all'inglese. Questo angolo della Reggia fu concepito per evocare un'atmosfera di tranquillità e naturalità, lontana dal formalismo dei giardini barocchi. Il Giardino Inglese si sviluppa in un ampio spazio verde, con sentieri tortuosi che si snodano tra alberi secolari, laghetti e piccoli ponti, creando un ambiente sereno e suggestivo.

Una delle caratteristiche distintive del Giardino Inglese è la sua varietà di piante: vi si trovano querce, cipressi, pini e altre specie tipiche della flora mediterranea, mescolate con piante esotiche come il cedro del Libano e la pianta di bambù. Tra le principali attrazioni del giardino ci sono il lago, ricoperto da rigogliose ninfee, il tempio diruto, la casa dei cigni, il Tempietto, ispirato al tempietto della Sibilla di Tivoli, costruito in stile neoclassico, è uno dei punti più suggestivi del giardino e il Fiume delle Ninfe, una piccola cascata che scende da una roccia, circondata da piante e fiori.

Passeggiando immersi nel verde col sottofondo di acqua corrente si giunge all'incantato Criptoportico, progettato da Carlo Vanvitelli, ispirato a un antico ninfeo romano, abbellito da sculture che sono autentici reperti della collezione Farnese, dando così l'impressione che tutto sia quasi testimonianza autentica archeologica romana . Da qui lo splendido squarcio visuale sul Bagno di Venere (scultura in marmo di Carrara di Tommaso Solari), dove la dea accovacciata sembra intenta alla sua toilette immersa tra acque trasparenti, felci e capelvenere rigogliosi, che ricreano un'atmosfera fiabesca. E poco più in alto non manca nemmeno un angolo di Arcadia, detto Fontana del pastore, dove cascatelle gorgolgianti accolgono i visitatori. E anora più in là la Cappella Gotica, edificata verso il 1840, dove si giunge attraverso un lungo viale di magnifici cipressi, sulla cui facciata i simboli riportati richiamano alla vittoria dello spirito sul corpo.

Insomma, il Giardino Inglese non è solo un angolo di bellezza naturale, ma un esempio perfetto della fusione tra arte e natura, che segna il passaggio dal rigore del giardino formale alla più libera espressione del paesaggio romantico. La progettazione del giardino, infatti, si basava sull’idea di creare un paesaggio che sembrasse spontaneo e naturale, ma che, in realtà, era frutto di un attento disegno.

Oggi, la Reggia di Caserta e il suo Giardino Inglese sono considerati Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, e rappresentano uno dei luoghi più suggestivi e visitati in Italia e nel mondo.

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