Il monastero di Santa Chiara a Napoli

di Pippo Lombardo

Il Monastero di Santa Chiara, situato nel cuore di Napoli, è un complesso monumentale che racchiude secoli di storia e arte. Fondato nel 1310 da Roberto d’Angiò e dalla moglie Sancha di Majorca, il monastero è stato progettato per ospitare le monache Clarisse, che seguivano la regola di San Francesco.

Riguardo alla sua storia e alla sua architettura, nel corso dei secoli, il monastero ha subito varie modifiche. La chiesa, originariamente in stile gotico, nata su progettazione di Gagliardo Primario, ha visto l’aggiunta di elementi barocchi, in particolare dopo il terremoto del 1688. Tra i nomi più prestigiosi che lasciarono loro opere al suo interno, ricordiamo Giotto, Francesco De Mura e Sebastiano Conca. La chiesa accoglie le spoglie di Maria Cristina di Savoia. Tra le opere più importanti all'interno, spiccano l'altare maggiore, realizzato in marmo policromo, il sepolcro di Roberto d'Angio, scolpito da Giovanni e Pacio Bertini, fiorentini,  tra il 1343 ed il 1345 e il soffitto a cassettoni, decorato con affreschi che raccontano la vita di Santa Chiara.

Durante la Seconda Guerra Mondiale l'edificio subì pesanti bombardamenti che provocarono un incendio di vaste proporzioni. Grazie alla sua ricostruzione durata fino al 1953, oggi i visitatori possono ammirare ancora la sua bellezza.

Particolare menzione merita il famoso Chiostro delle Maioliche,  inaugurato nel 1742, che rappresenta  una delle meraviglie del complesso. Le maioliche, provenienti dalle botteghe locali, in una esplosione di colori e di dettagli, raffigurano scene di vita quotidiana, nature morte e simboli religiosi. Ogni piastrella, ' a riggiola in napoletano, è un pezzo unico, che si inserisce in un insieme che ricrea un'atmosfera di pace e contemplazione.

Meritano anche di essere citate altre opere e attrazioni che si trovano all'interno del monastero come gli affreschi di artisti locali, il museo che ospita una collezione di reliquie, paramenti liturgici e oggetti d'arte che raccontano la storia della vita monastica.

Oltre alla chiesa e al chiostro, il monastero include anche un giardino, un luogo di meditazione e contemplazione, che riflette l’ideale francescano di armonia con la natura.

Oggi il Monastero di Santa Chiara non è solo un centro di spiritualità, ma anche un punto di riferimento per l'arte e la cultura napoletana, meta inmprescindibile dei turisti che provengono  da tutto il mondo, .

E come non aggiugere il testo di una delle più belle canzoni napoletane che ha fatto il giro del mondo e che porta proprio il titolo di questo magnifico complesso architettonico? In brano, interpretato dai cantanti più famosi del panorama nazionale come Giacomo Rondinella, che lo lanciò nel 1945, passando per Roberto Murolo, Claudio Villa e Mina, venne scritto da Michele Galdieri e musicato da Alberto Barberis.  Qui di seguito riportiamoil testo:

Munasterio 'e santa Chiara