Monastero e Chiesa di Santa Caterina a Palermo

Palermo è una città ricchissima di storia, altrettanto ricca di bellezze artistiche tra monumenti civili, palazzi nobiliari, monasteri, chiese, tra cui certamente spicca per importanza e pregio artistico quella di Santa Caterina d'Alessandria, annessa al monastero delle domenicane.

La sua strardinaria bellezza all'interno è dovuta al fatto che il monastero ospitava per lo più suore provenienti dalle famiglie più ricche e aristocratiche di Palermo, pertanto erano considerevoli gli introiti con cui si potevano commissionare opere d'arte di notevole pregio costituite di materiali preziosi, come lapislazzuli, marmi rarissimi come il chiocciolino; sculture in marmo, di stucco o argento e  opere pittoriche, tra tele e affreschi, di insigni artisti, tra tutti Francesco Sozzi, Vito e Alessandro D'Anna. Tutte le pareti, in ogni parte, altare centrale, cappelle laterali, transetto, sono decorate con marmi mischi che colpiscono lo spettatore per i loro magnifici motivi geometrici e floreali, i loro colori caleidoscopici. Vanno citati i riquadri a intarsio marmoreo alla base delle paraste della navata centrale, tra cui spiccano sicuramente Giona e la balena e il Sacrificio di Isacco dello scultore Giovanni Battista Ragusa.

Se poi si visita l'interno del monstero, tra i tanti locali incuriosiscono le celle, nel loro arredamento essenziale, dove sembra quasi sentire il bisbiglio delle suore, la maggior parte delle quali erano giovani sacrificate alla vita monastica di clausura da antiche consuetudini,  come la legge del maggiorascato, da esigenze familiari per cui era meno dispendioso rinchiudere le figlie in convento che destinarle a un matrimoio. E qui lungo un breve corridoio, nell'ala visitabile, sono disposti bambinelli di cera, scene sacre sempre di cera o protetti da campane di vetro o da scarabattole. E ad aggirarsi proprio tra questi ambienti che si ha la sensazione che il tempo si sia come fermato.

E poi si resta letteralmente rapiti dalla vista su Palermo,  panorama unico, da vedere dall'alto del terrazzo del monastero la splendida piazza Pretoria con la Fontana della Vergogna, le chiese più importanti della città, in lontananza le alture che cingono il paesaggio urbano.

E ancora prima di lasciarsi alle spalle questa esperienza estetica, sociale, religiosa, non si può fare a meno di assaggiare i famosi dolci delle suore, che incantano anche il palato.

Pippo Lombardo

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