Noi siamo infinito è uno di quei film che ti rimangono addosso. Parla di un ragazzo, Charlie, che è un po’ un outsider, uno che non si sente mai davvero parte di qualcosa. Entra al liceo e si ritrova a vivere un periodo complicato tra traumi passati, ansie e quella sensazione di non sapere dove andare nella vita. Fin qui sembra il solito film “teen drama”, ma poi la storia si apre con la sua amicizia con Sam e Patrick, due fratelli adottivi che lo prendono sotto la loro ala. Ed è lì che il film cambia passo.
La cosa bella è che Noi siamo infinito non cerca mai di fare la morale o di dirti come vivere la vita. Ti racconta di quanto si può essere incasinati a quell’età e di come, nonostante tutto, ci siano momenti che valgono davvero la pena di essere vissuti. È un film che parla di primi amori, delle prime sbronze, ma anche di dolore, di lutti, di abusi. E lo fa con un’onestà disarmante.
Logan Lerman è pazzesco come Charlie, ti viene voglia di abbracciarlo per tutto il film. Emma Watson è dolcissima nei panni di Sam, anche se, diciamocelo, ogni tanto sembra troppo “perfetta”. Ma la vera star è Ezra Miller come Patrick: lui è il cuore e l’anima del gruppo, il personaggio che riesce a farti ridere e commuovere nello stesso respiro.
Il film ha anche una colonna sonora da urlo, con pezzi di David Bowie, The Smiths e altre chicche anni ’80-’90. La scena del tunnel con “Heroes” è diventata iconica, ti fa sentire davvero infinito anche solo guardandola.
Non è un film perfetto: a tratti può sembrare un po’ drammatico di troppo o troppo “costruito” per piacere ai giovani, ma è difficile non affezionarsi a questi personaggi. Alla fine ti lascia con quel misto di malinconia e speranza che ti fa pensare alla tua adolescenza, ai tuoi momenti belli e brutti, e a quanto tutto ciò ti abbia reso chi sei.
In poche parole: se non l’hai mai visto, ti consiglio di vederlo. E se l’hai già visto, riguardalo. Magari con una coperta e una cioccolata calda per scaldarti.
FrancescoVinci