Franco Cardini, Barbara Frale - La congiura
Oggi dedico la mia attenzione a un altro saggio storico, palesando le mie preferenze riguardo alla lettura. Questa attrazione deriva forse dal fatto che questo genere è tra i più rischiosi, richiedendo competenze specialistiche e impegno di notevole riguardo, esigendo un destreggiarsi con grande abilità tra studi di documenti e loro corretta interpretazione, abilità che non si improvvisano dall'oggi al domani, ma reclamano molti sacrifici e spirito di abnegazione. Anche perché bisogna padroneggiare, oltre agli strumenti specifici della disciplina, anche l'uso di una lingua che si assume il gravoso compito di "narrare" per avvincere sia lo studioso più esigente, sia il lettore comune. E questa sorta di portento, a volte si avvera a volte no. E quando si avvera ecco intensificarsi l'attrazione che mi fa provare ammirazione esagerata verso l'autore così da sentirmi un lettore pienamente realizzato, ampiamente ricompensato della "fatica" della lettura e del tempo impiegato.
Ne "La congiura" (Potere e vendetta nella Firenze dei Medici), gli autori si dimostrano all'altezza del compito che si sono assunti, sia come specialisti sia come narratori. Tutto concorre a rendere il testo oltre che interessantissimo anche piacevolissimo. E così il lettore si ritrova immerso in una Firenze straordinariamente percorsa da un fermento economico, culturale, artistico, sociale, politico apprestandosi a consegnarsi alla Storia come una delle protagoniste indiscusse per diversi secoli, in Italia e in Europa.
E su questo sfondo unico e irripetibile smaniano uomini che ambiscono al potere con ogni mezzo, astuzia, nefandezza. E' una lotta spietata che raggiunge il suo culmine, quanto a ferocia, nella congiura dei Pazzi, ordita ai danni dei Medici, di Lorenzo in particolare, "cuore pulsante e pensante" non solo della sua famiglia, di Firenze, ma dell'Italia intera. Era il 26 aprile del 1478.
E se la vicenda certamente è nota, il modo con cui è presentata mi è sembrato assolutamente nuovo. Ho percepito, infatti, i moti dell'animo di ogni personaggio, gli umori di potenti famiglie, i mutevoli atteggiamenti degli strati clericali e dei ceti sociali cittadini, tutti coinvolti a diverso titolo nella scrittura di questa pagina di storia indelebile intrisa di sangue.
Pippo Lombardo