Stradario aggiornato di tutti i miei baci –Romanzo di Daniela Ranieri

Daniela Ranieri è un’antropologa.

L’antropologia (dal greco ἄνθρωπος ànthropos «uomo» e λόγος, lògos «discorso, dottrina») riguarda letteralmente lo studio dell’uomo.

In Stradario aggiornato di tutti i miei baci, pubblicato da Ponte alle Grazie nel 2021 e candidato al Premio Campiello 2022, Ranieri si racconta in un monologo interiore di ben 700 pagine.

Non sappiamo cosa sia fiction e cosa non lo sia, ma non importa.

Il racconto che l’autrice fa di sé è ammaliante. Infatti, se alla base della narrazione vi è una carrellata di esperienze amorose vissute dalla protagonista, il tutto viene continuamente intervallato da riflessioni o digressioni su particolari tematiche che esulano dalla sua esperienza personale per approdare a un panorama universale. L’autrice dedica diverse pagine, per esempio, alla figura dei medici, che condanna senza mezzi termini; o al suo rapporto con Dio e con la preghiera; o, ancora, ai ritardatari, alla pandemia e a tutto ciò che, in qualche modo, le suscita una critica. Ranieri non è una che le manda a dire. La sua schiettezza risulta scomoda e fastidiosa.

Gli amori della protagonista sono tanti e abbracciano una buona fetta dei casi umani che capita di incontrare nella vita: il feticista, il traditore, il misogino. In generale, per tutto ciò che l'autrice racconta, è davvero molto naturale poter ritrovare un po’ di sé all’interno di un aneddoto o di un pensiero. La sua ricerca dell’amore vero è smodata e insoddisfatta.

«L’amore in quest’epoca è invece soggetto alla legge della obsolescenza incistata nel capitalismo: un oggetto non aggiornato produce tedio, non alletta il nauseato nevrotico, non stimola il baldo e breve entusiasmo, non performa in maniera ottimale, perciò viene smaltito: subentra il nuovo prevedibilmente, senza entusiasmo, già scartavetrato di luce aurorale. Carne fresca fredda, da scaldare sommuovendone le molecole al microonde. Dopo la verificata incompatibilità, persino dopo una semplice lite, l’aggeggio difettoso viene rimandato indietro, e senza drammi si ottiene il rimborso (il cuore sgombro).»

L’autrice non dà risposte, anzi; la sua penna è ossessiva, perché è colma di interrogativi e scevra di risposte. Per questo motivo, si sente l’influenza dei suoi studi antropologici. Ranieri indaga tantissimi e inelencabili dilemmi esistenziali, e lo fa non solo come Daniela con il suo bagaglio esperienziale, ma anche come donna e come essere umano. Ecco perché il suo romanzo risulta avere un respiro universale.

Questa enciclopedia della vita è raccontata con uno stile del tutto particolare. Si fa un uso della parola che la riconduce, secondo alcuni critici, a Gadda e Bufalino; infatti, la sua prosa è molto ricercata e complessa. Eppure, risulta avvolgente e coinvolgente tanto da sembrare leggera. Come detto, la sua penna è ossessiva, a tratti nevrotica, affamata di conoscenza, ma è anche sarcastica, ai limiti del cinismo.

Inoltre, è estremamente colta. Infatti, il testo è davvero ricco di citazioni e riferimenti culturali, letterari e non, che spaziano dalla cultura classica a quella contemporanea. Solitamente si pensa che un testo ricco di citazioni abbia, in realtà, poco da dire, e quindi preferisce far parlare altri. In questo caso, però, ciò non accade: l’autrice centellina ciascun riferimento e lo incastra alla perfezione alla situazione che sta descrivendo e, soprattutto, non si limita a citare, ma proprio a spiegare e contestualizzare sia la citazione in sé, che la sua pertinenza rispetto al testo.

La ricchezza culturale insita nel testo è davvero ragguardevole e spazia attraverso diversi ambiti, dalla letteratura alla filosofia alla scienza dei profumi, grande passione dell’autrice. Il suo modo di descrivere le essenze è inedito, oltre che molto preciso, ed è molto interessante capire come ciascun odore che sentiamo sia indissolubilmente legato a un momento della nostra vita.

«Non bisogna mai provare un profumo quando si sente dolore fisico o mentale o spirituale. Perché quel momento ne sarà impregnato, e non si potrà mai più sentire quell’odore senza che il cervello lo colleghi ineluttabilmente alla sofferenza.»

Stradario aggiornato di tutti i miei baci è un libro che parla al cuore di ciascuno di noi, un testo che arricchisce il nostro bagaglio culturale e che genera curiosità nei confronti delle tante opere descritte. L'autrice scrive in uno stile che difficilmente trova riscontro all’interno del panorama letterario italiano attuale. È Elena Ferrante al contrario. Se la prima è celebre per la sua penna asciutta e incisiva, Ranieri lo è per il suo grande, enorme talento nel tracciare parole alte ma mai pesanti, anzi. Le sue parole sono pezzi di cultura che rispecchiano una grande ricerca stilistica e culturale.

Carla D'Agristina

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