
Ogni 21 Marzo ricorre la giornata mondiale sulla sindrome di Down. Dietro si muove una grande macchina organizzativa per finalizzare tutti gli sforzi alla realizzazione di una promozione umana completa di chi vive questa condizione.
Sono convinto che ognuno di noi, comunque, può contribuire anche nel proprio piccolo a sensibilizzare il prossimo su tematiche umane, sociali, politiche così importanti e che per troppo tempo sono state trascurate.
La mia scelta di oggi riguarda "Mio fratello rincorre i dinosauri" di Giacomo Mazzariol, ed è determinata pure dal fatto che, nella mia lunga carriera di insegnante, ho avuto alunne e alunni con questa sindrome, persone che mi hanno lasciato un ricordo indelebile, per tutto quello che, a loro insaputa, mi hanno insegnato, umanamente e professionalmente, con i loro teneri abbracci, con le loro paturnie, con la loro spontaneità, a volte incontenibile, e soprattutto il loro calore umano autentico.
Si tratta di un libro che per diversi anni ho proposto di leggere ai miei alunni di primo o secondo anno, a scienze umane, come al classico, sicuro che la tematica trattata e il modo in cui è narrata dall'autore avrebbero persuaso alla lettura anche il più refrattario dei ragazzi, che, affrontate le prime pagine, si sarebbe sentito partecipe dei mille problemi quotidiani da affrontare dall' "affollata" famiglia Mazzariol; coinvolto nelle reazioni emotive di chi è a contatto con Giovanni (che rincorre i dinosauri) a partire da quelle dello stesso autore-fratello; sensibile a ogni sfumatura umana colta ora con un sorriso ora con amarezza: insomma, tutti elementi che certamente riescono a suscitare empatia, a un punto tale che alla fine il lettore si sente un "Mazzariol", invischiato nelle vicende della famiglia che ruotano attorno al protagonista con sindrome di Down.
Dal libro è stato tratto anche un film. Preferisco il libro (che ho letto su eReader).
Da leggere a qualunque età e da proporre a chiunque come lettura, con la speranza che si possa spazzare via ogni residua ubbìa rispetto a ogni diversamente abile.
Pippo Lombardo