L'uomo che veniva da Messina - Silvana La Spina

Almeno una volta al mese mi propongo di dedicare un po' di tempo e spazio a scrittori siciliani, o a libri che trattano di "cose" siciliane, con un occhio al passato, ma soprattutto al presente, vagando tra i generi letterari, adottando pretesti tra i più disparati: una ricorrenza, un evento storico, una curiosità, ecc...

545 anni fa, Antonello da Messina, a Venezia, completava e consegnava al committente la "Pala di San Cassiano", opera sublime (Kunsthistorisches Museum di Vienna), che suggellò definitivamente la sua fama di artista tra i più ragguardevoli di ogni tempo.

Silvana La Spina, per i caratteri della Giunti, nel 2015 pubblica "L'uomo venuto da Messina", una sorta di biografia romanzata del grande pittore Antonello da Messina (1430-1479). Immaginazione e storia (la più accreditata e più recente sull'artista) si fondono armoniosamente, prevalendo ora l'una ora l'altra per esigenze narrative, esitando in pagine avvincenti nelle quali si agita un uomo con tutto il suo carico umano di curiosità, ambizioni, passioni, sentimenti, desideri, dolori, gioie, carnalità e spiritualità, su uno sfondo vivido di un'Italia e di un'Europa (che egli percorse incessantemente) colte a larghe pennellate nel loro processo di rinnovamento profondo che da lì a poco condurrà al Rinascimento.

Attorno a lui ruotano, sapientemente tratteggiati, familiari numerosi e avidi, pittori geniali e magnifici o insignificanti e mediocri, ricchi committenti, aristocratici o mercanti, popolani di ogni risma: prostitute e fedeli amanti, servi e padroni, apprendisti e maestri, poveri e ricchi. E in mezzo a tutta questa poliedrica umanità rifulge lei: Griet. Chi è questa splendida fanciulla? E quale opera la ritrae? Un'opera di bellezza straordinaria, quasi acheropìta. Basta leggere il romanzo per individuarla. E proprio in queste pagine, dall'equilibrio tra finzione e realtà, traluce grazia narrativa.

L'autrice si manifesta valente nel mestiere di penna, ma sinceramente coinvolta, mai si atteggia a turiferario, ma è sempre fedele alla sua ispirazione e soprattutto alla storia.

Superfluo ogni altro suggerimento di lettura.

Nota:

Chi non conosce Silvana La Spina si affannerà a cercare notizie e scoprirà che è nata a Padova e obietterà che non si tratta di un'autrice "siciliana". Certamente non lo è per nascita, ma da parte di padre è siciliana, ancor più per cultura. Lo dimostra la sua vasta produzione letteraria. E tanto mi è bastato perché mi prendessi la libertà di considerarla "siciliana" ad honorem.

Pippo Lombardo

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