Leggere Lolita a Teheran è un romanzo della scrittrice iraniana Azar Nafisi, pubblicato negli Stati Uniti nel 2003 e tradotto in 32 lingue. In Italia la prima edizione è del 2004.

La vicenda è ambientata nell’Iran della Rivoluzione Islamica dell’Ayatollah Khomeyni negli anni 1978-1979, quando la millenaria monarchia persiana venne trasformata in una Repubblica Islamica, la cui Costituzione si ispirava rigidamente alla legge coranica. La professoressa Azar Nafisi, docente di Letteratura Inglese presso l’Università di Teheran, interrompe il suo impegno accademico, diventato per lei insostenibile a causa delle crescenti pressioni di un regime sempre più dispotico e, come lei stessa dice, si fa un regalo. Decide infatti di organizzare, presso la sua abitazione, un seminario settimanale con sette studentesse, in cui parlare di letteratura, scegliendo libri mal graditi dal regime. Pian piano infatti comincia a sparire dalle librerie tutto ciò che non è in linea col nuovo programma politico, ma lei e le sue ragazze si confronteranno proprio con quella letteratura "pericolosa" e "sovversiva" di un mondo occidentale visto come il grande nemico. Le giovani protagoniste (non ci sono ragazzi perché la professoressa non avrebbe potuto accogliere un uomo in casa) sono molto diverse l’una dall’altra, come si vede bene nell’evolversi della storia. Nelle prime pagine l’autrice racconta di aver trovato un paio di foto fatte con le sue studentesse:

Le ho davanti a me, adesso. Nella prima si vedono sette donne su uno sfondo bianco. In conformità alle leggi del loro paese indossano ampie vesti nere e veli, neri anch’essi, legati stretti intorno alla testa, che lasciano scoperti soltanto il volto e le mani. La seconda foto ritrae lo stesso gruppo di donne, nella stessa posizione, contro la stessa parete bianca. Stavolta però senza quei drappi scuri. Sprazzi di colore le distinguono l’una dall’altra. Ognuna è diversa per il colore e la lunghezza dei capelli, nemmeno le due che portano ancora il velo si confondono più.

Il seminario prende vita e il gruppo, che pian piano diventa come una seconda famiglia, condividerà letture, pensieri, tormenti, paure, speranze, che si dipanano nei quattro capitoli in cui il romanzo è suddiviso: I. Lolita, II. Gatsby, III. James, IV Austen.

Questo libro mi pare un atto d’amore per la letteratura: oggetto di analisi e riflessione su temi importanti quali l’identità, la lotta, la libertà, l’essere donna, e che simultaneamente diventa vita, strumento di opposizione e di riaffermazione di sé. Temi che, purtroppo, sono ritornati tragicamente di grande attualità per le terribili notizie che ci arrivano in questi mesi proprio da quello stesso paese, e che mi spingono a considerare il romanzo un classico, da leggere assolutamente e da proporre alla lettura di studenti e studentesse.

Francesca Alessandra

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