"Mafia balorda" - José Trovato


L'autore è un giornalista professionista ennese che si occupa di cronaca nera.
In questo libro si affrontano temi molto impegnativi che potrebbero rischiare di essere prolissi e illeggibili. Ciò non fa al caso suo, dato che è maestro di ironia attraverso cui riesce ad alleggerire il saggio, come quando narra del suo primo incontro casuale, a soli 12 anni, con "Tanu U Liuni".
L' autore, premettendo che la provincia di Enna è stupenda e che la stragrande maggioranza degli ennesi è coposta da persone perbene, né mafiose e né balorde, quando parla di mafia balorda, non si riferisce ai boss, ma a quelli che stanno in terza o quarta fila, che tirano a campare facendo i  delinquenti, gente disposta a tutto per poco, sono loro i balordi, strumento di mafia  ed emblema del malaffare che purtroppo spesso ha la meglio nella nostra bellissima terra.

L'autore dedica questo libro alla gente perbene che combatte mafia e balordi con il proprio esempio: poliziotti, carabinieri, finanzieri, magistrati e imprenditori coraggiosi che denunciano il racket.
Il testo è talmente denso di notizie e fatti, di cui citerò solo alcuni tra più salienti: droga business della mafia, mappa della mafia ennese, operazione Go Kart, inoltre si parla di Tanu U Liuni, Giancarlo Amaradio, Crisafulli e Mungiovino.
La scrittura è fluida, leggera, mai ostica, in alcune pagine carica di pietà, come nel caso dell'omicidio dei fidanzatini Elisa Valenti e Filippo Musica, avvenuto il 30 giugno 1999, lui pregiudicato, ma lei "vittima inconsapevole di mafia". Qua e là trapelano anche le angosce del giornalista "scomodo", onesto, che sa di rischiare, che sa che può capitare che un giorno rientrando a casa,  potrebbe essere seguito da una macchina, oppure potrebbe ricevere intimidazioni di stampo mafioso. Ciononostante, egli continua a dire: "La mafia non mi fa paura", frase emblema della sua vita.

Ho letto due libri di questo autore, i suoi scritti non lasciano indifferenti, fanno riflettere e spesso lasciano l'amaro in bocca.
Consiglio la lettura di questo libro scritto magistralmente, perché guarda a Enna con occhi diversi: non è vero che dalle nostre parti non c'è la mafia, se consideriamo che le stragi di Falcone e Borsellino sono state pianificate a Enna e per qualche mese alcuni boss mafiosi hanno soggiornato in  case rurali, forse vicino quelle stesse  campagne dove molti di noi ennesi villeggiamo d'estate.

Maria Rosa Emma

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