L’Addolorata delle donne,

ovvero donne e confraternite

di Francesca Fazio

Nata e cresciuta nel quartiere del SS. Salvatore di Enna ed essendo mio padre facente parte dell’omonima confraternita, è stato inevitabile vivere all’interno della Chiesa durante la Settimana Santa. Il rituale della preparazione del fercolo e la deposizione del Cristo morto diventavano un momento di aggregazione condivisa da grandi e piccoli.

La fase della vestizione da confrate di mio padre era anche questo un rituale: gli abiti sapientemente stirati da mia madre, l’impeccabile arriccio a fisarmonica della codina della visiera, la coroncina di legno, le scarpe nere tirate a lucido e in quel momento sopraggiungeva sempre la mia richiesta di volermi vestire da confrate, ovviamente richiesta impossibile da esaudire, essendo una bambina, perché ad Enna solo gli uomini ed i bambini possono far parte di una confraternita. Di recente la confraternita ennese dell’Addolorata ha affidato la vestizione della Madonna alle donne, prerogativa degli uomini fino a qualche anno fa.

Questo rituale della tradizione (così sentito nella mia famiglia), unito alla passione per la fotografia trasmessami da mio padre, mi ha permesso di sviluppare il progetto fotografico "L’ Addolorata delle donne", progetto in continua evoluzione ed arricchimento.

Nel corso delle mie varie esperienze fotografiche nel territorio ennese, così fertile di riti e tradizioni come in tutta la Sicilia, ho potuto constatare le differenze che contraddistinguono le varie tradizioni religiose, ad esempio la possibilità per le donne di partecipare attivamente allo svolgersi delle processioni, come avviene per esempio a Pietraperzia dove un cordone di donne vestite a lutto si snoda per le vie del paese portando a spalla il fercolo dell’Addolorata, lo stesso accade a Villarosa, Barrafranca, Piazza Armerina.

La mia riflessione ed attenzione al tema del dolore di una madre nasce da una primordiale domanda: chi più di una madre può soffrire per la perdita di un figlio?

Anche nella Pietà di Michelangelo Maria diventa Mater Dolorosa, madre che soffre in modo irreparabile per la perdita di un figlio.

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