La melagrana nella pratica culturale della Sicilia classica
di Antonio Messina
Prima parte
Il mio studio ruota attorno a un elemento vegetale: l’albero di melograno e il corrispettivo frutto, la melagrana, con riferimento alle funzioni rivestite da entrambi all’interno della cultura classica. L’idea nasce dall’interesse a formulare delle risposte a un interrogativo ben preciso: quale rapporto intratteneva l’uomo antico con il mondo della natura? Una relazione di tipo puramente pragmatico, oppure una relazione improntata a un uso anche simbolico degli elementi naturali?
Negli ultimi decenni si è sviluppato un ambito specifico di ricerca, chiamato etnobotanica, incluso nell’ambito più grande dell’etnoscienza, che si occupa dello studio delle piante all’interno delle società e delle culture umane. Attraverso lo studio etnobotanico è possibile sviluppare una conoscenza relativa alle piante che non riguarda semplicemente la loro classificazione tassonomica e le loro caratteristiche oggettive, bensì l’insieme dei tratti e delle proprietà simboliche, magiche, mitologiche che ciascuna società assegna loro, conferendo ad esse una vera e propria identità culturale. A questo studio metodologico si unisce un trattamento dell’argomento anche sul piano archeologico. Si propone, infatti, un’analisi delle principali testimonianze afferenti alla cultura materiale, al fine di porre in evidenza come le valenze simboliche dell’elemento vegetale trovano riscontro anche nell’ambito della produzione materiale del mondo antico. I contesti archeologici presi in considerazione, inoltre, sono riferibili alla Sicilia.
Il lavoro si articola in cinque punti salienti:
1) si illustrano le ragioni della ricerca e il metodo di studio adottato, cioè una disamina delle fonti letterarie antiche fatta in una prospettiva antropologica. In tal senso, ho esaminato testimonianze molto disparate, da quelle dei naturalisti antichi a quelle della tradizione mitologica e perfino della tradizione oniromantica. Uno spazio è stato dedicato a illustrare le relazioni che intercorrono tra l’etnobotanica e l’antichistica;
2) questo punto è interamente incentrato sul melograno e sulla melagrana in qualità di elementi botanici: ho raccolto le descrizioni dei naturalisti greci e romani, di Teofrasto e Plinio il Vecchio in particolare, e ho illustrato il modo in cui tali entità sono classificate e descritte. Successivamente, ho indicato gli usi e le credenze legate alla melagrana. In tal senso, ho riportato le informazioni dei naturalisti e degli scritti di agricoltura ma non solo: questi dati mi hanno condotto a fare una perlustrazione anche nel mondo della magia antica, inducendomi a mettere a fuoco alcune categorie di pensiero del tutto estranee alla nostra cultura, quelle che l’antropologo Frazer ha ricondotto alla cosiddetta “magia simpatetica”. Si stratta di un complesso sistema di organizzazione e interpretazione del mondo elaborato nel mondo classico, all’interno del quale ogni elemento occupa uno specifico posto e svolge una funzione ben precisa in relazione a qualcos’altro.
3) si illustreranno gli intrecci mitici tramandati sin dalla Grecia arcaica, che hanno per protagonisti personaggi che subiscono una vera e propria metamorfosi in albero di melograno, o in frutto di melagrana. Quest’ultimo caso è quello che riguarda le figure di Rhoio e Side, due fanciulle che di fatto sono personificazioni della melagrana, soggette a martirio, morte e rinascita, in virtù di una corrispondenza simbolica con i caratteri peculiari dell’elemento vegetale;
4) il quarto punto costituisce un’introduzione alle manifestazioni della melagrana nella cultura epigrafica, materiale e iconografica nel mondo antico, in particolare per l’area del Mediterraneo. Dopo un paragrafo utile a mettere a fuoco gli elementi stilistici che permettono di individuare la melagrana a livello iconografico, si propone una rassegna delle principali classi di materiali rinvenute nei contesti archeologici, illustrati nel capitolo successivo.
5) ultimo punto, invece, è interamente incentrato sulla catalogazione dei principali contesti votivi della Sicilia greca, capaci di restituire numerose evidenze archeologiche connesse all’utilizzo della melagrana per mezzo della cultura materiale.
Le conclusioni mettono a fuoco l’obiettivo raggiunto: la ricostruzione della melagrana non semplicemente in qualità di frutto, bensì di elemento culturale intorno al quale si addensano miti, credenze, rituali agrari, pratiche magiche ecc. Ma soprattutto come il dato afferente alla cultura materiale confermi quello di natura letteraria, denotanto l’importanza delle fonti per la comprensione delle testimonianze archeologiche.
E se l'argomento ti interessa, cara lettrice/caro lettore, allora seguimi alla scoperta di questo mondo tanto lontano quanto affascinante.









